ITALY BOND sul mercato extra Europeo
NUOVI ALLEATI POST-CRISI A PARTIRE DAL 3 MAGGIO 2020
Un fatto è certo, la crisi del Covid-19 sta stremando i cittadini che non solo vedono assottigliarsi le scorte di liquidità, ma non hanno capito come e quando si potrà ripartire per la ripresa delle attività essenziali del Paese, o meglio di un Paese, il nostro, che ha dimostrato di avere più cittadini civili, solidali e generosi di quelli che si sono prestati alla stupidità o alla speculazione. E le manifestazioni sono state tante e spontanee. Ma ora ci vogliono fatti e nuove alleanze.
ESIGENZE
Le esigenze quindi a cui lo Stato deve provvedere sono due, fondamentalmente. La prima appartiene alla vita sociale, familiare ed affettiva che conta con dolore le vittime, che non è solo una parola, ma il mondo dello sgomento dei loro cari e nostri concittadini che hanno perso la vita. Ma anche il mondo di quelli che debbono passare dal dolore ad una reazione. Assolutamente necessaria.
La seconda esigenza è quella di riprogrammare la consistente macchina produttiva italiana nel peggior momento dell’Unità Europea nel quale antichi egoismi e pregiudizi, hanno tolto il coperchio al vaso della indifferenza. In questo momento storico in cui la Cina, prima ad uscire attrezzatissima nella vendita di materiale sanitario ed ospedaliero anti Covid-19, che vende solo cash, è l’unica ad incrementare il proprio potere economico nel mondo. E con un gigante come l’america che combatte più guerre contemporaneamente, le cui relazioni sono altalenanti, con governi alla ricerca di nuove ma affidabili esigenze, è evidente che l’Italia può essere utile, nella geopolitica, nelle nuove pipeline dell’energia, nell’healthy food, nel nuovo ruolo che dovrà avere la NATO.
SOLUZIONE SPARIGLIARE I FINTI ALLEATI
Da soli non ne usciamo, le battaglie giornalistiche che alimentano le polemiche tra alcuni partiti, portano sgomento. Gli italiano hanno bisogno di dare le proprie energie ad un programma di ricostruzione economica, industriale e morale.. L’avvenire può cambiare solo con un alleato finanziatore che ha bisogno di noi, della nostra centralità nel mediterraneo, nella nostra politica di pace tra Palestina ed Israele e della nostra difesa della sovranità nazionale dall’armata Merkel o del global supermarket cinese. Se trovassimo sul mercato extra europeo un finanziatore di Bond italiani, conteremmo di più nel parlamento europeo, proprio per non aver fatto la fila al più micragnoso finanziatore in circolazione. Senza rispetto c’è poco in comune. Cerchiamo altrove.
Claudio Fava